Nuovi assetti

Dell’elmo di Scipio si è cinta la testa

Dopo l’uscita di un’Italia che, come aveva detto il ministro Pinotti, valutava i nuovi assetti da assumere in Iraq, è calato un formidabile silenzio. Eravamo già tutti pronti con l’elmetto in testa e c’era persino il presidente del Copasir a lamentarsi che avremmo aumentato i rischi di attacchi terroristici, prima ancora che una sola nostra bomba fosse caduta nel deserto. Ma visto che il governo ci sembra impegnato in tutte altre vicende, viene il dubbio di essere stati un po’ creduloni noi e molto precipitosi certi organi di stampa. Perché se è sicuro che all’Onu, l’Italia aveva dato, ad americani e iracheni, la propria disponibilità a un coinvolgimento diretto sul teatro di guerra, modi e tempi sono ancora tutti da definire, per cui non siamo ancora all’armiamoci e partiamo. Se si tratta solo di essere più forti e più determinati nella lotta all’Isis, si tratta di stabilire come risultare tali, magari un ulteriore contributo in termini di uomini, i carabinieri-addestratori, sarebbe comunque apprezzato dai nostri alleati. Tanto per cominciar il premier che straparla su tutto, su questo tema è rimasto muto come un pesce. Per la verità bombardare l’Is con 4 Tornado semi arrugginiti non ci sembra poi questa grande impresa bellica, considerando che chi vuole davvero combattere l’Is, come la Francia, esce dalla coalizione a fa da sola, oppure c’è la Russia, che è pronta all’intervento a terra, anche se si sospetta che voglia solo salvare la pelle al suo vecchio protetto Basher el Assad. Questioni troppo grandi per la nostra piccola Italia che quanto sente la parola “guerra”, è abituata a tremare tutta di paura. La speranza è trovare sempre qualcuno disposto a combattere al nostro posto. In genere gli americani, così nel caso da poterci lamentare che sono loro dei guerrafondai, che noi vogliamo solo la pace. Questa volta però Obama ci ha salutati. La Casa Bianca vuole ritirare i suoi marines, quasi che il medio oriente non gli interessasse. Per cui se vogliamo avere un’area al di là del mediterraneo sicura, da Tripoli a Damasco, dovremo pensarci noi. I francesi l’hanno capito al volo ed effettivamente posseggono anche l’esperienza militare sufficiente per emanciparsi. Noi, e gli altri paesi dell’Europa occidentale, non sappiamo quasi proprio di che cosa si tratta. Bisognerà che prima o poi si inizi a fare la sufficiente esperienza.

Roma, 9 ottobre 2015